Matera e Chiese Rupestri I cittadini materni sono gli unici a poter dire di abitare nelle stesse case dei loro avi di 9000 anni fa. |
I Sassi infatti sono stati il primo luogo al mondo ad essere definiti “paesaggio culturale”, e considerati dimostrazione magistrale di un perfetto matrimonio tra uomo e ambiente, l’uomo che vive il territorio,che lo abita, ma senza stravolgerlo. Quel che colpisce il visitatore è proprio la vastità di tale tessuto urbano, infatti non si tratta di qualche casa e di qualche chiesa. Si, perché parlando di Matera e di Sassi non si può non parlare anche delle sue numerosissime chiese rupestri, antri scavati nella roccia. Se ne contano infatti 150, dislocate sia nel complesso degli stessi Sassi, sia negli immediati dintorni. Tutte internamente affrescate, si trovano spesso in anfratti difficili da raggiungere, ma comunque inserite in uno scorcio ambientale ancora intatto e piacevolissimo da percorrere.
Magna Grecia
La Magna Grecia leggendaria, la presenza greca. Forse sulle rotte tracciate dai micenei, coloni sembrano essersi tramandati di padre in figlio racconti di una terra fertilissima, rigata da fiumi in gran parte navigabili. E tutta la zona jonica sembra essere un museo all’ aperto, con Policoro che conserva importanti reperti, e Metaponto, custode delle Tavole Palatine e del Parco Archeologico, che si snoda intorno al Tempio dedicato ad Apollo Licio. Ma anche Pisticci, con il centro storico importante esempio di urbanistica settecentesca, e Scanzano Jonico, con il suo Palazzo Baronale, a testimonianza del potere economico ed amministrativo nell’epoca feudale.
Casuali o risultato di specifici studi, molti sono stati i ritrovamenti archeologici rinvenuti in Basilicata, a testimonianza del passaggio, in questo piccolo pezzo d’Italia del Sud, della civiltà greco-romana.
Metaponto: uno dei siti archelogici principali della regione, conserva numerosi edifici dell’antica città greca, visitabili all’interno dell’ampio parco archeologico che si snoda intorno all’area sacra dedicata ad apollo Licio. In posizione poco più decentrata sono ammirabili le Tavole Palatine, quindici colonne doriche del VI secolo a.C. che costituivano il Tempio di Era. Il visitatore che vuole proseguire in questo itinerario storico può ammirare nel Museo Archeologico Nazionale di Metaponto i numerosi reperti ritrovati nel corso degli scavi nel suddetto sito.
Policoro: anticamente chiamata Eraclea,se ne vedono gli scavi sulla strada per Tursi, teatro dello scontro tra Pirro e i Romani nel 280 a.C., la ricchezza culturale della città la si può leggere ancora oggi nelle straordinarie collezioni archeologiche preziosamente disposte in ordine cronologico, dall’antichità al Medioevo, nel Museo Nazionale della Siritide.
Castelli
La Basilicata è custode di una prestigiosa realtà rappresentata dai Castelli Federiciani, costruiti nel periodo Svevo e durante il regno della grande presenza di Federico II. Se per secoli sono stati il fulcro del potere politico, culturale ed economico della società feudale, oggi sono luogo di indiscutibile fascino storico. Federico II, uno dei personaggi piu’ importanti del Medioevo, ha lasciato in Basilicata numerose tracce ed importanti testimonianze dei suoi soggiorni lucani. Il Castello di Melfi, di certo il piu’ importante della regione fu infatti da lui ampliato e ristrutturato; e fu da lui voluta la costruzione del Castello di Lagopesole, che considero’ sua residenza di caccia.
Castello di Melfi: poderoso castello normanno svevo, da qui Federico II promulgò nel1231 le “Costitutiones Augustales” o Costituzioni Melfitane, primo testo organico di leggi scritte nell’età medievale. Attualmente il Castello è sede del Museo Archeologico nazionale del Melfese.
Castello di Venosa: fatta costruire nel 1470 dal duca Pirro del Balzo, signore di Venosa,è circondato de un ampio fossato. Castello aragonese,è a pianta quadrata con cortile centrale e torri circolari. L’ingresso al Castello è preceduto da un ponte, sorvegliato da due sculture leonine di epoca romana. All’interno del Castello, nella galleria seminterrata, è disposto il Museo Archeologico Nazionale venosino, articolato in cinque sezioni, ognuna appartenente ad un periodo storico di riferimento, un percorso di circa 150 metri, tra le torri Est e Sud.
Borghi & Volo dell'Angelo
Un’esperienza alle volte mistica, un salto nel passato, i passi sulle pietre e nel naturale silenzio. E’ questa l’atmosfera che gode chi decide di conoscere la Basilicata anche nei suoi borghi, caratteristici paesini spesso arroccati su monti, pugni di case che conservano l’antica urbanistica e dove si trovano ancora profumi e sapori dal gusto antico. Quattro i principali borghi lucani, di noto interesse storico ed enogastronomico.
Acerenza: la citta' cattedrale
Dal punto di vista urbanistico la cittadella ricalca la struttura di quelle medievali, cinte da mura. Imponente domina sulle piccole costruzioni di arenaria l'importante Cattedrale dell'XI secolo, nel suo stile romanico-cluniacense e col suo portale maestoso in perfetto stile romanico. Non basta entrarvi per conoscerla, bisogna passeggiarla tutta intorno e magri entrarci al tramonto, quando i raggi del sole attraversano il rosone per illuminare ancora primas che faccia sera l'altare maggiore. Oltre alla Cattedrale si possono ammirare il palazzo settecentesco dell'ex-Pretura, il palazzo della curia vecchia che occupa una parte dei locali dell'antico castello e il settecentesco palazzo Gala.
Castelmezzano: la perla delle Dolomiti Lucane
Stagliato sotto una parete di guglie e picchi il piccolo borgo ha conservato l'antico impianto medievale. Passeggiare per i suoi vicoli e' scoprire ad ogni passo la presenza suggestiva della roccia, anche nelle stesse costruzioni. E' trovare scalini che sembrano invitare il turista a salire per fargli godere del fantastico panorama che si puo' ammirare dalle alture delle Dolomiti.Da vedere la Chiesa Madre di S.maria, che conserva al suo interno un astatua lignea trecentesca raffigurante la Madonna col Bambino. Certamente da vedere la cappella di S.Maria, la Chiesa rupestre scavata nella roccia e i numerosi palazzi gentilizi del borgo. Da non perdere la visita ai resti del fortilizio normanno-svevo, con una stretta e ripida scalinata scavata nella roccia che porta al punto più alto, dove lo sguardo si perde sulla sottostante valle del Basento. E’un’esperienza quasi solenne salire cinquanta gradini e vedere i falchi che solcano il cielo se solo si solleva il capo.
Guardia Perticara: La dura Faccia della Pietra
Un presepe di case arroccato sul monte, gradinate e vicoli che giungono fino al castello. E’ qui che chi ha il desiderio di una silenziosa e serena passeggiata può conoscere il paese, sentendo ad ogni angolo i profumi delle carni e dei formaggi, e fermarsi a godere dei genuini e tradizionali sapori che la tavola offre. Lo scenario che si apre a chi giunge nel borgo è quello di costruzioni che conservano il colore e la durezza della pietra, è la silenziosa immagine di anziane signore sedute sulle scale delle abitazioni, che sembrano condurre il turista in un fascinoso mondo del passato quasi surreale.
Venosa: La città di Orazio
La storia di questo splendido borgo comincia fin dal suo nome,che derivi da Venere perché fondata in onore della dea dell’amore,o che sia da ritrovare nell’abbondanza dei suoi vini (vinosa), nei corsi d’acqua di cui è ricca, nei venti che costanti soffiano tra le vie venosine .Da visitare gli scavi archeologici, con le terme romane, la domus patrizia detta Casa di Orazio, le catacombe ebraiche ed un sito paleolitico. Pochi i resti del castello longobardo, mentre la struttura del castello aragonese veglia sull’intero borgo. Il vero simbolo di Venosa è la suggestiva Chiesa Incompiuta della Trinità, che seduce proprio per il suo non-finito, e accresce il suo fascino insieme con l’Abbazia benedettina SS.Trinità, complesso di cui fa parte. Venosa conta un ricco patrimonio di Chiese, di artistiche fontane e palazzi, splendidi esempi di ingegneria civile.
Percorrere i Borghi è già da sé un’esperienza affascinante. Colori e paesaggi e contrasti di rocce e di cielo si aprono davanti agli occhi. Ma vivere questi paesaggi, renderli sensazioni sulla pelle, è possibile. Perché è possibile avvicinarsi a quello che è il sogno più antico dell’uomo. Legati ad un cavo di acciaio e ad una sicura imbracatura, è possibile librarsi nel vuoto, tra due vette delle Dolomiti Lucane. Liberi, leggeri, veloci nell’aria. E’ il “Volo dell’ angelo”, unico in Italia e in Europa. Un viaggio dei sensi da un Borgo all’altro, sospesi tra cielo e terra. L'ebrezza del volo si potrà provare su due linee differenti con due dislivelli diversi tra una cima e l'altra.
La prima è di 118 metri, la seconda di 130 metri.
La "linea di volo" chiamata San Martino parte da 1020 metri per arrivare a 859 metri, dopo aver percorso quasi 1,5 Km sospesi nell'aria (1.415 metri per esattezza) e raggiungendo una velocità di 110 Km/h.
La "linea di volo" chiamata Peschiere, parte da quota 1019 metri per arrivare a 888, dopo aver percorso 1452 metri alla velocità massima di 120 Km/h.
Volare. Un sogno che in Basilicata diventa realtà.